Si tratta infatti di una ricostruzione per la quale sono stati usati i ruderi della vicina Chiesa di Santa Vittoria, che pare fosse situata sulle sponde del fiume Tirso.
Essa presenta una struttura essenziale: si sviluppa in un'unica navata a rettangolare e due aperture, di cui una situata latteralmente, la copertura è a capanna con assi in legno.
Sulla parete sinistra della chiesa, trovano posto i così detti ex voto, a testimonianza del sentimento religioso dei sardi in generale e degli ollastrini in particolare, che spesso si reidentificava in antiche credenze pagane. Si tratta di oggetti rappresentanti arti umane e addirittura piccole statue di animali utilizzati nel lavoro dei campi. Questi venivano offerti al santo in segno di grazia ricevuta ad a risoluzione di qualche promessa.
Negli anni '50 la chiesa aveva una conformazione diversa: possedeva una sacrestia laterale. Unica testimonianza dell'esistenza di questa struttura è la porta di accesso perfettamente visibile dall'interno, riportata alla luce nei lavori dell'ultimo restauro.